Tutti siamo chiamati, nessuno è escluso!
Cari fratelli e sorelle, oggi la Parola di Dio ci parla della vocazione.
Tutta la Bibbia è un libro di vocazioni, perché la vita stessa è una chiamata. Come tutti nasciamo da due genitori, così tutti nasciamo con una vocazione. Dio ci ha pensati, voluti e amati da sempre. Ma allora perché molti non si sentono chiamati? Perché il mondo appare così disorientato? Perché Dio rispetta la nostra libertà, e spesso siamo noi a non ascoltarlo. Eppure, resta una verità fondamentale: ognuno di noi è stato amato e cercato da Dio prima ancora di nascere.
La fede ci aiuta ad aprire gli occhi su questa verità. Chi crede sa di essere amato e atteso da Dio, mentre chi non crede si sente solo. Ma la fede non è solo un conforto: è una responsabilità! Chi ha scoperto l’amore di Dio non può tenerlo per sé, deve risvegliare negli altri la stessa esperienza.
Spesso pensiamo che la vocazione riguardi solo i sacerdoti e le suore. È un errore! Tutti siamo chiamati, ognuno con un compito speciale. Ma tanti cristiani vivono la fede come un’abitudine stanca, senza mai approfondirla davvero. Se non scopriamo la nostra vocazione, la Chiesa rimane missionaria solo a parole, ma senza missionari; apostolica, ma senza apostoli.
La Parola di oggi ci offre tre esempi di vocazione.
•Isaia: vede il suo popolo corrotto e smarrito, soffre per questa situazione e sente che deve fare qualcosa. Quando Dio chiede: “Chi manderò?”, Isaia risponde con decisione: “Eccomi, manda me!”
•Pietro: dopo una notte di fatica senza risultato, si fida della parola di Gesù e getta nuovamente le reti. Il miracolo della pesca abbondante cambia la sua vita: da quel momento il centro della sua esistenza diventa Cristo.
•San Paolo: si riconosce peccatore e indegno, ma sa che tutto è grazia. “Per grazia di Dio sono quello che sono”, dice con umiltà.
Tutti questi chiamati hanno qualcosa in comune: la loro risposta non è stata facile. Nella Bibbia vediamo che molti hanno lottato con Dio prima di dire il loro “sì”. Mosè voleva scappare, Geremia si sentiva troppo giovane, Pietro si dichiarava peccatore. Ma chi si affida a Dio scopre che Lui dà la forza per rispondere.
E noi oggi? Anche noi siamo chiamati. Non aspettiamo segni straordinari: Dio ci chiama nella vita quotidiana. Ci chiama a essere testimoni del suo amore, a costruire un mondo più giusto, a prenderci cura degli altri.
Se vogliamo più vocazioni, dobbiamo vivere la nostra! Se vogliamo più apostoli, dobbiamo essere apostoli noi per primi. Quando ognuno di noi risponde con generosità, la Chiesa diventa veramente il corpo vivo di Cristo nel mondo.
Che il Signore ci doni il coraggio di rispondere con gioia: “Eccomi, manda me!”