”La celebrazione liturgica tende ad essere considerata come semplice dovere derivante dall’appartenenza alla Chiesa, oppure come semplice espressione cultuale di una fede sincera, ma che resta esclusivamente nell’ambito dei «doveri religiosi» e non costituisce l’evento fondante della propria identità cristiana com’è invece nella sua natura. … L’evento liturgico è attualizzazione della storia della salvezza, è lo strumento ordinario attraverso il quale Dio comunica oggi la sua salvezza ed edifica la sua Chiesa”
(Da “La celebrazione liturgica: essenza della comunità parrocchiale”, di Silvano Sirboni)
Entriamo in contatto con Dio
Il primo itinerario formativo accessibile ad ogni cristiano è certamente quello dell’anno liturgico.
Ogni domenica la Parola di Dio offerta e meditata insieme è la lampada che rischiara i nostri passi incerti e ci guida al discernimento della volontà di Dio nella nostra vita. Non è cosa da poco, perché è l’itinerario comune a tutti, accessibile anche per chi deve fare i conti con una vita complicata e dispersa. Partecipare alla celebrazione domenicale, affezionarsi all’assemblea che ogni volta si costituisce convocata dalla Parola di Dio, nutrirsi del pane della vita ci rendono parte viva della comunità cristiana. Non è tanto un minimo, ma la “parte migliore”, senza la quale è difficile camminare come cristiani nel mondo.
Perno della vita cristiana è, quindi, la celebrazione Eucaristica; ma l’esistenza del fedele è riempita anche dalle preghiere della Liturgia delle Ore, che scandisce tutta la sua giornata dall’alba al tramonto.
Altri momenti di preghiera che si svolgono in parrocchia riguardano la preghiera comunitaria “Sulla tua Parola”, l’Adorazione Eucaristica del mercoledì, il S. Rosario prima della S. Messa vespertina e altre devozioni in particolare momenti dell’anno.