Vangelo di Luca 4,1-13
Carissimi fratelli e sorelle,
Entriamo oggi nel tempo santo della Quaresima, un tempo di grazia, di conversione e di rinnovamento spirituale. E lo facciamo con questo straordinario brano del Vangelo di Luca che ci porta nel deserto, dove Gesù, dopo il battesimo al Giordano, viene condotto dallo Spirito Santo per quaranta giorni di digiuno e preghiera. Ed è proprio lì, nel silenzio e nella solitudine, che affronta la prova della tentazione.
Il deserto, nella Bibbia, è il luogo dell’incontro con Dio, ma anche della prova. È il luogo dove si manifesta la nostra debolezza, dove emergono le nostre paure e fragilità, dove il nostro cuore viene messo alla prova. È lo stesso deserto che ha attraversato il popolo d’Israele per quarant’anni, tra infedeltà e richiami alla conversione. E oggi, anche noi siamo chiamati a entrarci, spiritualmente, con Gesù.
Le tre tentazioni: il cuore della nostra lotta
Il diavolo si avvicina a Gesù quando ha fame, quando è fisicamente indebolito. E così fa con noi: ci attacca nei momenti di stanchezza, di fragilità, nei momenti in cui ci sembra di essere soli.
La prima tentazione: trasformare le pietre in pane. È la tentazione del materialismo, del vivere solo per il bisogno immediato, dell’illusione che la felicità consista nell’avere e nel possedere. Ma Gesù risponde con forza: “Non di solo pane vivrà l’uomo”. Il nostro cuore ha fame di qualcosa di più grande del pane: ha fame di Dio, della sua Parola, del suo amore.
La seconda tentazione: il potere, la gloria del mondo, il successo facile. Il diavolo promette a Gesù tutti i regni della terra, ma a un prezzo: l’adorazione. È la tentazione dell’idolatria, di sostituire Dio con il denaro, la carriera, il successo personale. Ma Gesù non si lascia ingannare: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”. Solo Dio può essere il nostro fondamento, perché tutto il resto è effimero.
La terza tentazione: mettere Dio alla prova, costringerlo a intervenire per dimostrare la sua potenza. Il diavolo cita persino la Scrittura per convincere Gesù a buttarsi giù dal tempio, ma Gesù risponde con fermezza: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”. Anche noi, a volte, pretendiamo che Dio faccia quello che vogliamo noi, che ci dia segni immediati, che risolva i nostri problemi secondo i nostri tempi. Ma la fede vera è fidarsi, anche nel buio, anche nella prova.
La vittoria di Cristo è la nostra speranza
Alla fine, il diavolo si allontana da Gesù, sconfitto. E questa è la grande speranza per noi: con Cristo possiamo vincere le nostre battaglie. Lui ha affrontato e vinto le tentazioni per noi, per indicarci la strada della fedeltà al Padre.
Questa Quaresima è il nostro deserto. Siamo chiamati a confrontarci con le nostre tentazioni: il desiderio di possedere, la ricerca del potere, la pretesa di un Dio a nostra misura. Ma con la preghiera, il digiuno e la carità, possiamo riscoprire ciò che davvero conta: la relazione con Dio.
Affidiamoci a Maria, Madre della fiducia, perché ci aiuti a camminare con Cristo, vincendo con Lui ogni prova.
Amen.