Fratelli e sorelle,
oggi celebriamo il Battesimo di Gesù, un evento che ci rivela la profondità dell’amore di Dio per noi. Gesù, pur essendo senza peccato, si mette in fila con i peccatori al Giordano. Non lo fa per ricevere perdono, ma per mostrarsi vicino a ciascuno di noi, per dirci che Dio è presente nella nostra storia, con umiltà e discrezione. In quel gesto, Gesù si rivela come il Figlio di Dio.
Questo ci insegna che Dio si manifesta non nell’orgoglio, ma nell’umiltà e nella carità. Anche noi, per incontrarlo davvero, dobbiamo percorrere la stessa strada: solo così vedremo la sua presenza nella nostra vita.
Ma se il Battesimo di Gesù ci rivela la vicinanza di Dio, che cos’è il nostro Battesimo? È un dono, un seme piantato nella nostra vita: la grazia di Dio che ci trasforma e ci chiama a costruire una vita nuova. Eppure, quante volte questo dono rimane inerte, una “prima pietra” mai sviluppata! Tanti battesimi, ma pochi cristiani coerenti.
Come possiamo allora dare vita a questo dono? La risposta è nella famiglia e nella comunità. I bambini imparano la fede non dalle parole, ma dagli esempi. Se vedono nei genitori la bellezza di una vita cristiana, saranno più pronti a seguirla. E noi, come comunità parrocchiale, siamo chiamati a sostenere questa crescita con il nostro impegno e la nostra testimonianza.
Fratelli, decidiamoci a vivere il nostro Battesimo con coerenza! Solo così potremo educare i nostri figli e i nostri giovani alla fede. Se diventiamo famiglie e comunità più cristiane, la fede crescerà e porterà frutto, perché il dono di Dio non è mai inutile, ma aspetta solo di essere accolto e vissuto.
Chiediamo al Signore, oggi, di rinnovare in noi la grazia del Battesimo e di renderci testimoni autentici del suo amore. Amen.