Maria è la Vergine fedele, che con la fedeltà a Dio, ripara le perdite fatte da Eva l’infedele con l’infedeltà, e ottiene la fedeltà a Dio e la perseveranza per quelli e quelle che si affidano a lei.
Perciò un santo la paragona ad un’àncora salda che li trattiene e impedisce loro di fare naufragio nel mare agitato di questo mondo, dove tanti periscono perché non sono agganciati a quest’àncora salda: «Noi annodiamo le anime a te, nostra speranza, come a sicura àncora di salvezza».
A lei maggiormente si legarono i santi che si sono salvati e a lei si agganciarono altri, perché perseverassero nella virtù.
Beati dunque, e davvero beati, i cristiani che ora si aggrappano interamente e fedelmente a lei come ad àncora sicura! Gli uragani impetuosi di questo mondo non potranno sommergerli, né disperdere i loro tesori celesti.
Beati quelli e quelle che entrano in lei come nell’arca di Noè! Le acque del diluvio di peccati, che fanno annegare molti, non nuoceranno loro, perché – come essa ripete con la divina Sapienza – «chi compie le mie opere non peccherà», cioè non «cadranno in peccato coloro che lavorano in me alla propria salvezza».
Beati i figli infedeli della sventurata Eva, che si aggrappano alla Madre e Vergine fedele! Ella infatti rimane sempre fedele e non si smentisce mai e ricambia sempre l’amore di quelli che l’amano: «Io amo coloro che mi amano».
E lei ama d’un amore non soltanto affettivo, ma effettivo ed efficace, che impedisce loro, con una grande abbondanza di grazie, di indietreggiare nella virtù o di cadere lungo la strada, perdendo l’amicizia del suo Figlio.
(San Luigi Maria Grignion de Montfort)