Cari fratelli e sorelle,
Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato è tra i più esigenti di tutto l’insegnamento di Gesù. Le sue parole ci mettono davanti a una scelta radicale: seguire la logica del mondo, fatta di vendetta, egoismo e calcolo, oppure abbracciare la logica del Vangelo, che è amore senza misura, gratuità e misericordia.
L’amore che supera ogni logica umana
Gesù ci chiede di amare i nostri nemici, di fare del bene a chi ci odia, di benedire chi ci maledice e di pregare per chi ci fa del male. A prima vista, queste parole possono sembrare impossibili da mettere in pratica. La nostra natura ferita dall’egoismo ci spinge a rispondere all’odio con l’odio, al torto con la vendetta. Ma il Signore ci invita a un amore più grande, che supera la logica umana e ci fa entrare nella logica di Dio.
L’amore di cui parla Gesù non è un sentimento superficiale, ma una scelta di volontà, un impegno concreto. Non ci chiede di provare simpatia per i nostri nemici, ma di compiere gesti di bene nei loro confronti. È l’amore che ci rende veramente liberi, perché non dipende dalle azioni degli altri, ma dalla nostra decisione di seguire Cristo.
Il cristiano non risponde con la violenza
“A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra”. Questa frase di Gesù è stata spesso fraintesa. Non significa che dobbiamo accettare passivamente l’ingiustizia o subire il male senza reagire. Significa piuttosto rifiutare la logica della violenza e rispondere al male con il bene. Il cristiano non è un vendicatore, ma un portatore di pace. Quante guerre, quante divisioni nel mondo e nelle nostre famiglie nascono dall’incapacità di perdonare e dall’ostinazione nel volersi fare giustizia da soli!
Gesù stesso ci ha dato l’esempio supremo: quando è stato schiaffeggiato durante il processo davanti al sommo sacerdote, non ha risposto con un altro schiaffo, ma con la forza della verità (cfr. Gv 18,23). Sul Calvario non ha gridato vendetta, ma ha pregato per i suoi carnefici: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34).
La regola d’oro del Vangelo
Gesù ci offre una regola che dovrebbe guidare tutta la nostra vita: “Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro”. Questa è la sintesi della legge dell’amore: trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi. Non aspettare che l’altro faccia il primo passo, ma essere noi i primi a seminare il bene.
E poi Gesù ci mette davanti a una domanda provocatoria: se amiamo solo chi ci ama, che merito ne abbiamo? Anche i peccatori fanno lo stesso. L’amore cristiano è diverso: è un amore che si dona senza aspettarsi nulla in cambio. È l’amore che ci rende figli dell’Altissimo, perché Dio stesso è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Essere misericordiosi come il Padre
“Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”. Ecco il cuore del messaggio di oggi. La misericordia non è un sentimento passeggero, ma uno stile di vita. Non giudicare, non condannare, perdonare, dare senza calcoli: sono tutte espressioni della misericordia divina che siamo chiamati a incarnare nella nostra vita quotidiana.
Dio ci tratta con una misura traboccante di grazia e di perdono. Se noi vogliamo ricevere il suo amore, dobbiamo essere disposti a donarlo agli altri. Il perdono che riceviamo da Dio è lo stesso che dobbiamo offrire ai fratelli.
Conclusione: la sfida dell’amore vero
Cari fratelli e sorelle, il Vangelo di oggi è un invito a un cambiamento radicale del cuore. È una chiamata a vivere un amore che non si limita ai confini umani, ma che diventa divino. È difficile? Sì, lo è. Ma non siamo soli: lo Spirito Santo ci dona la forza di amare come Gesù ha amato.
Chiediamo al Signore la grazia di essere testimoni della sua misericordia, capaci di spezzare le catene dell’odio e di costruire un mondo basato sulla logica dell’amore. Perché solo così potremo ricevere quella “misura buona, pigiata, colma e traboccante” che Dio ha preparato per coloro che si affidano a Lui.
Amen.